Tra la fine degli anni '60 e gli anni '70, Ford era intenzionata a realizzare un'auto con influenze italiane. La maggior parte dei prototipi Ford avevano nomi italiani e Henry Ford II, presidente del consiglio di amministrazione, aveva una moglie italiana. Ford era legata a DeTomaso, Ford acquistò addirittura la Carrozzeria Ghia da DeTomaso. Quindi questo spiega questa show car berlina perduta da tempo che sembra in parte Shelby e in due parti una nuova forma sulla fiancata che, ironicamente, sembra essere apparsa sulla Dodge Challenger decenni dopo.

Nel febbraio del 1970, Ford diede il via a un nuovo decennio al Chicago Auto Show con una concept car Mustang dall'aspetto selvaggio che anticipava alcune delle direzioni del design per i prossimi modelli del 1971. La Ford Mustang Milano a due posti, eccezionalmente bassa, si ispira alle auto da gran turismo che vagavano regolarmente per le strade intorno alla città del nord Italia da cui la vettura prende il nome.
Ford Mustang Milano Concept del 1970
Il colore si chiamava Ultra Violet, un soprannome usato nella vita reale Isabelle Collin Dufresne, artista, attrice e autrice di origine francese, la bellezza regnante tra le superstar dei giorni di gloria di Andy Warhol nel suo studio.
L'auto era bassa: alta 43 pollici, tre pollici più alta di una GT40 e aveva un tetto fastback quasi orizzontale. Il parabrezza era inclinato all'indietro con un angolo di 67 gradi, probabilmente il più vicino possibile a quello legale. I condotti in stile NACA nel cofano erano un pensiero moderno dopo che le auto degli anni ’60 avevano prese d’aria sul cofano a bulbo.

La Ford non era interessata a offrire ruote magnetiche, tranne che sulle Shelby Mustang e sulla Cobra ormai fuori produzione, ma questa aveva ruote in alluminio pressofuso, con un design a raggi che ricorda le classiche ruote a raggi. I sedili erano in pelle viola chiaro con inserti in stoffa blu-viola. La moquette in mohair viola intenso che ricopre il pavimento urla proprio il 1970. Questo risale ai tempi in cui Peter Max, con i suoi poster pop art selvaggiamente pigmentati, faceva scalpore nel mondo dell'arte.
Si potrebbe allungare il discorso e dire che le future Mustang hanno utilizzato alcuni degli spunti di design, ma si dice anche che a trarne vantaggio sia stata la coupé Falcon XB del 1974 del mercato australiano, l'auto guidata dal personaggio del titolo nei primi due film di Mad Max.
Questo design è agile e deciso rispetto alla scomoda Mustang del 1971. Aveva alcune stranezze che forse è meglio dimenticare, come le luci posteriori che si illuminano di verde durante l'accelerazione, di ambra durante la guida per inerzia e di rosso durante la frenata.
Ford Mustang Milano Concept del 1970